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Beschreibung
La sanguinosa battaglia combattuta il 16 agosto 1705 sulle sponde dell'Adda fu uno dei più clamorosi pareggi militari della storia! Alla fine di una terribile pugna tanto i francesi a Cassano che Eugenio, una volta rientrato a Treviglio, fecero celebrare il "Te Deum", a significare la (presunta) vittoria conseguita sull'avversario.
Non solo, i due comandanti inviarono ai rispettivi sovrani una relazione sulla battaglia, entrambi attribuendosene la vittoria: il Principe di Savoia scriveva di "un prospero successo", pur ammettendo che "si è anche perduto assai dal canto nostro"; il Maresciallo di Francia strombazzando la disfatta totale del nemico ebbe a dire: "la ragguardevole vittoria ottenuta dal sig. Duca di Vandome contra l'esercito imperiale di Lombardia comandato dal sig. Principe Eugenio di Savoja".
La guerra, sul teatro italiano, in Italia si trascinò ancora per un anno e solo la vittoria di Torino il 7 settembre 1706 farà calare il sipario sulle fortune francesi. Passando da Cassano qualche anno più tardi, l'Autore delle Memorie scriveva: "Di quella battaglia rimangono anche a' giorni nostri de' monumenti infausti in varie cataste d'ossa e di crani spolpati né per ancor sepolti, gettati a veduta da' curiosi viaggiatori i quali, passando di là, si fermano a osservare quei campi medesimi ove più calda s'accese la mischia serale. Ripassandovi l'anno scorso [1737 n.d.A.] provai un nuovo orrore in rivedervi quel deplorevole avanzo dell'umane miserie".
E con un pensiero a quegli sfortunati uomini, cui probabilmente assai poco importava chi avrebbe vinto la Guerra di successione spagnola e se Filippo d'Angiò sarebbe rimasto sul trono di Madrid, ma che, molto più semplicemente, erano morti per il loro capitano, per salvare l'onore del reggimento o solo per non essere da meno dei loro compagni, anche noi chiudiamo il nostro racconto.
Non solo, i due comandanti inviarono ai rispettivi sovrani una relazione sulla battaglia, entrambi attribuendosene la vittoria: il Principe di Savoia scriveva di "un prospero successo", pur ammettendo che "si è anche perduto assai dal canto nostro"; il Maresciallo di Francia strombazzando la disfatta totale del nemico ebbe a dire: "la ragguardevole vittoria ottenuta dal sig. Duca di Vandome contra l'esercito imperiale di Lombardia comandato dal sig. Principe Eugenio di Savoja".
La guerra, sul teatro italiano, in Italia si trascinò ancora per un anno e solo la vittoria di Torino il 7 settembre 1706 farà calare il sipario sulle fortune francesi. Passando da Cassano qualche anno più tardi, l'Autore delle Memorie scriveva: "Di quella battaglia rimangono anche a' giorni nostri de' monumenti infausti in varie cataste d'ossa e di crani spolpati né per ancor sepolti, gettati a veduta da' curiosi viaggiatori i quali, passando di là, si fermano a osservare quei campi medesimi ove più calda s'accese la mischia serale. Ripassandovi l'anno scorso [1737 n.d.A.] provai un nuovo orrore in rivedervi quel deplorevole avanzo dell'umane miserie".
E con un pensiero a quegli sfortunati uomini, cui probabilmente assai poco importava chi avrebbe vinto la Guerra di successione spagnola e se Filippo d'Angiò sarebbe rimasto sul trono di Madrid, ma che, molto più semplicemente, erano morti per il loro capitano, per salvare l'onore del reggimento o solo per non essere da meno dei loro compagni, anche noi chiudiamo il nostro racconto.
La sanguinosa battaglia combattuta il 16 agosto 1705 sulle sponde dell'Adda fu uno dei più clamorosi pareggi militari della storia! Alla fine di una terribile pugna tanto i francesi a Cassano che Eugenio, una volta rientrato a Treviglio, fecero celebrare il "Te Deum", a significare la (presunta) vittoria conseguita sull'avversario.
Non solo, i due comandanti inviarono ai rispettivi sovrani una relazione sulla battaglia, entrambi attribuendosene la vittoria: il Principe di Savoia scriveva di "un prospero successo", pur ammettendo che "si è anche perduto assai dal canto nostro"; il Maresciallo di Francia strombazzando la disfatta totale del nemico ebbe a dire: "la ragguardevole vittoria ottenuta dal sig. Duca di Vandome contra l'esercito imperiale di Lombardia comandato dal sig. Principe Eugenio di Savoja".
La guerra, sul teatro italiano, in Italia si trascinò ancora per un anno e solo la vittoria di Torino il 7 settembre 1706 farà calare il sipario sulle fortune francesi. Passando da Cassano qualche anno più tardi, l'Autore delle Memorie scriveva: "Di quella battaglia rimangono anche a' giorni nostri de' monumenti infausti in varie cataste d'ossa e di crani spolpati né per ancor sepolti, gettati a veduta da' curiosi viaggiatori i quali, passando di là, si fermano a osservare quei campi medesimi ove più calda s'accese la mischia serale. Ripassandovi l'anno scorso [1737 n.d.A.] provai un nuovo orrore in rivedervi quel deplorevole avanzo dell'umane miserie".
E con un pensiero a quegli sfortunati uomini, cui probabilmente assai poco importava chi avrebbe vinto la Guerra di successione spagnola e se Filippo d'Angiò sarebbe rimasto sul trono di Madrid, ma che, molto più semplicemente, erano morti per il loro capitano, per salvare l'onore del reggimento o solo per non essere da meno dei loro compagni, anche noi chiudiamo il nostro racconto.
Non solo, i due comandanti inviarono ai rispettivi sovrani una relazione sulla battaglia, entrambi attribuendosene la vittoria: il Principe di Savoia scriveva di "un prospero successo", pur ammettendo che "si è anche perduto assai dal canto nostro"; il Maresciallo di Francia strombazzando la disfatta totale del nemico ebbe a dire: "la ragguardevole vittoria ottenuta dal sig. Duca di Vandome contra l'esercito imperiale di Lombardia comandato dal sig. Principe Eugenio di Savoja".
La guerra, sul teatro italiano, in Italia si trascinò ancora per un anno e solo la vittoria di Torino il 7 settembre 1706 farà calare il sipario sulle fortune francesi. Passando da Cassano qualche anno più tardi, l'Autore delle Memorie scriveva: "Di quella battaglia rimangono anche a' giorni nostri de' monumenti infausti in varie cataste d'ossa e di crani spolpati né per ancor sepolti, gettati a veduta da' curiosi viaggiatori i quali, passando di là, si fermano a osservare quei campi medesimi ove più calda s'accese la mischia serale. Ripassandovi l'anno scorso [1737 n.d.A.] provai un nuovo orrore in rivedervi quel deplorevole avanzo dell'umane miserie".
E con un pensiero a quegli sfortunati uomini, cui probabilmente assai poco importava chi avrebbe vinto la Guerra di successione spagnola e se Filippo d'Angiò sarebbe rimasto sul trono di Madrid, ma che, molto più semplicemente, erano morti per il loro capitano, per salvare l'onore del reggimento o solo per non essere da meno dei loro compagni, anche noi chiudiamo il nostro racconto.
Details
Erscheinungsjahr: | 2024 |
---|---|
Fachbereich: | Regionalgeschichte |
Genre: | Geschichte |
Rubrik: | Geisteswissenschaften |
Medium: | Taschenbuch |
ISBN-13: | 9791255891796 |
Sprache: | Italienisch |
Ausstattung / Beilage: | Paperback |
Einband: | Kartoniert / Broschiert |
Autor: | Boeri, Giancarlo |
Hersteller: | Soldiershop |
Maße: | 254 x 178 x 9 mm |
Von/Mit: | Giancarlo Boeri |
Erscheinungsdatum: | 15.10.2024 |
Gewicht: | 0,373 kg |
Details
Erscheinungsjahr: | 2024 |
---|---|
Fachbereich: | Regionalgeschichte |
Genre: | Geschichte |
Rubrik: | Geisteswissenschaften |
Medium: | Taschenbuch |
ISBN-13: | 9791255891796 |
Sprache: | Italienisch |
Ausstattung / Beilage: | Paperback |
Einband: | Kartoniert / Broschiert |
Autor: | Boeri, Giancarlo |
Hersteller: | Soldiershop |
Maße: | 254 x 178 x 9 mm |
Von/Mit: | Giancarlo Boeri |
Erscheinungsdatum: | 15.10.2024 |
Gewicht: | 0,373 kg |
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